Nec Nomine
12,00€
A cura di M. Francesconi e D. Scotto di Fasano
Collana: Psicologia – Baobab
In copertina: dettaglio tratto da un’immagine di Oltremai (Logos 2013) Copyright: Lorenzo Mattotti.
Questo libro affonda le sue radici nel lungo lavoro di riflessione svolto dall’Insegnamento di Psicologia Dinamica di Pavia sulla vicenda dei bambini ‘appropriati’, sottratti ai loro genitori dagli assassini dei genitori stessi, passati alla storia come desaparecidos durante la dittatura argentina.
Descrizione
Questo libro affonda le sue radici nel lungo lavoro di riflessione svolto dall’Insegnamento di Psicologia Dinamica di Pavia sulla vicenda dei bambini ‘appropriati’, sottratti ai loro genitori dagli assassini dei genitori stessi, passati alla storia come desaparecidos durante la dittatura argentina. Nec Nomine riflette sul fenomeno degli Hijos, figli dei desaparecidos, cioè le 30.000 persone scomparse in quello che dai militari fu definito “Processo di Riorganizzazione Nazionale” – in realtà, come sappiamo, uno sterminio pianificato – e ‘recuperati’, come Nietos – Nipoti – dalle nonne, le Abuelas de Plaza de Mayo. Nec Nomine radica però anche in una pubblicazione del 2014 di Francesconi e Scotto di Fasano sulla complessità della memoria; desiderio degli autori è infatti quello di riflettere sugli effetti del trauma e sui traumi della memoria. Nec Nomine è l’esito dell’incontro di più autori – anche Hijo o parenti stretti di Hijos, psicologi e psicoanalisti – e si propone di offrire a chi legge il panorama di una tragedia a partire da chi l’ha vissuta in prima persona utilizzando più vertici disciplinari.
Lo psicoanalista argentino Mariano Horenstein, citato nel suo contributo da Paola Garbarini, riferendosi ai desaparecidos, dice che “la sparizione non lascia tracce, non lascia corpi. E se le vittime della Shoah trovavano, secondo Celan, un sepolcro nel vento, le vittime dell’improvvisazione latinoamericana neppure in cielo hanno trovato pace. Dal cielo le lanciavano, solo leggermente sedate, durante i voli della morte. Quel che avevano fatto i nazisti annientando l’identità delle vittime, riducendole a numeri, in America Latina diventa caricatura, dettata dall’ansia di emulazione di dittatori da strapazzo desiderosi di dimostrare ai propri maestri di essere meglio di loro: «qui non ci servono nemmeno i numeri – sembravano voler dire con spavalderia – spariscono e basta»”. Ecco la ragione del titolo Nec Nomine: per gli Hijos la loro sparizione è stata nelle intenzioni dei carnefici assoluta, a partire dalla loro identità. Ma, come mostra questo testo, la memoria corporea, la memoria dell’inconscio, non può essere ridotta definitivamente al silenzio. Come ha scritto Freud, la voce della ragione è flebile ma non tace fino a quando non trovi chi la sappia ascoltare. Oggi, in un momento storico in cui si corteggiano istanze totalitarie e sovraniste, Nec Nomine si configura come strumento per meglio riflettere anche su quanto accade nel nostro presente.
Marco Francesconi, medico, specializzato in Neurologia e in Psichiatria, insegna Psicoterapia delle psicosi al secondo biennio ed è Supervisore del Corso dell’Adulto della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica (SPP) di Milano. È Membro Associato nella Società Italiana Psicoanalisi di Gruppo (IIPG). Dal 2018 è Membro Titolare dell’Accademia di Psicoterapia Psicoanalitica della Svizzera Italiana (APPsi, Lugano). Ha insegnato Psicologia Dinamica al Corso di Laurea in Psicologia dell’Università di Pavia, ove insegna Psicodinamica. Ha curato – o compartecipato nella curatela con D. Scotto di Fasano – la pubblicazione di: L’appetito: un crimine?, Angeli 2004; L’interpretazione della colpa, la colpa dell’interpretazione, B. Mondadori 2005; Adolescenti: cultura del rischio ed etica dei limiti, Angeli 2009; Apprendere dal bambino. Riflessioni a partire dall’Infant Observation, Borla 2009; L’ambiguità nella clinica, nella società, nell’arte, Antigone 2012; Il sonno della ragione. Saggi sulla violenza, Liguori 2014; La complessità della memoria. Neuroscienze, etica, filosofia, psicoanalisi, IPOC 2014; Aree di confine. Cosa, corpo, parole tra Filosofia e Psicoanalisi, Mimesis 2017. Suoi scritti in Psiche, Rivista di Psicoanalisi, Richard & Piggle, Quaderni di Psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza, Gli Argonauti, Topique, Setting, Costruzioni psicoanalitiche, Koinos, Famiglia oggi.
Dana Scotto di Fasano, psicologa, psicoanalista, Membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytic Association, dal 2001 al 2009 ha fatto parte della Redazione della rivista della S.P.I. Psiche e ha collaborato con la Redazione dello SPIWEB. Presso il Corso di Laurea in Psicologia dell’Università degli Studi di Pavia ha avviato, nel 2000, i Seminari di Infant Observation. Ha curato, con M. Francesconi, la pubblicazione de Il sonno della ragione. Saggi sulla violenza, Dell’Arco, Milano,1993; Apprendere dal bambino. Riflessioni a partire dall’Infant Observation, Borla, 2009; L’ambiguità nella clinica, nella società, nell’arte, Antigone edizioni, 2012; Il sonno della ragione. Saggi sulla violenza, Liguori, 2014, La complessità della memoria. Neuroscienze, etica, filosofia, psicoanalisi. IPOC, 2014. Suoi scritti in Psiche, Rivista di Psicoanalisi, Richard & Piggle, Quaderni di Psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza, Gli Argonauti, Topique, Setting, Costruzioni psicoanalitiche, Famiglia oggi.
DESTINATARI: Psicoanalisti, Psicologi, Psicoterapeuti, Sociologi.
AMBITI: Psicologia, Psicoanalisi, Sociologia, Argentina, Desaparecidos, Dittatura argentina, Hijo, Genocidi, Crimini contro l’umanità, Diritti umani.
Informazioni aggiuntive
Anno pubblicazione | 2024 |
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Autore | D. Scotto di Fasano, M. Francesconi |
Codice ISBN | 9791280564320 |
Pagine | 152 |
Formato | 14,8 x 21 cm |