Canto di settembre

Pare sentirlo cantare settembre,
arido e bugiardo si fa altro
nel fiorire dell’ippocastano,
i petali bianchi tra foglie secche
rosse accanto a piccole verdi,
nuove come nate in primavera.

Pare sentirlo cantare settembre,
sopra campi già sgombri di raccolto,
anzitempo stoppie di mais bruciate
dal sole che spacca la terra nuda
dove restano bietole minute
scivolate via tra i denti larghi
di macchine coperte di polvere.

Pare sentirlo cantare settembre,
stupito dalla secca del canale
tra gli argini resi imponenti
dalla pochezza dell’acqua ferma
nella quale si muovono a stento
germani e aironi affamati
immergendo il becco nella melma.

Pare sentirlo cantare settembre,
quasi lamento la sua voce cruda,
incerta, incredula essa stessa
per le parole che accompagnano
colori e suoni malinconici,
differenti da quelli che vorrebbe,
smarrito nel suo andare mutato,
inesorabilmente ormai altro.

Roberto Frigo (16.09.2022)

Roberto Frigo - Autore - Edizioni Bette

AUTORE

Roberto Frigo

Padovano, ma non solo.
Ieri macchina fotografica e pennelli.
Oggi prosa e poesia.